DIFTERITE

Cos’è?

La difterite è una malattia infettiva causata da un batterio chiamato Corynebacterium diphtheriae che produce una tossina, la quale può provocare gravi lesioni in molti organi fra cui il cuore, i reni, il sistema nervoso; la formazione di particolari membrane nel naso, in gola, nella laringe e la paralisi del velo pendulo possono portare al soffocamento. Circa 5-10 casi ogni 100 possono essere mortali anche se adeguatamente curati. Si trasmette per via aerea da un soggetto malato o da un portatore sano oppure per contatto con oggetti contaminati. Il periodo di incubazione varia da 1 a 7 giorni.

Impatto sulla popolazione

In Italia, agli inizi del 1900, si registravano ogni anno nella popolazione infantile 20-30 mila casi di difterite e circa 1600 decessi. Dopo l’introduzione della vaccinazione contro la difterite, stabilita per legge in Italia nel 1939, i casi di malattia diminuirono fino a diventare, negli ultimi anni, sporadici. In Italia tra il 1990 e il 2009 si sono verificati 5 casi, di cui uno importato dall’estero e nel 1991 un caso mortale in una bambina non vaccinata.

La difterite è ancora presente nella regione dell’Est Europa: Armenia, Estonia, Lituania, Uzbekistan, Russia, Tajikistan,  Ucraina, Moldova, Kazakistan, Georgia e Turkmenistan. Negli anni 1990-1997, nei Paesi dell’Europa Orientale, per motivi ideologici (rifiuto della vaccinazione) ed economici si è verificata una vasta epidemia con oltre 200.000 malati e quasi 6000 morti. Nel 2011 sono stati confermati in Europa 20 casi di difterite; la maggioranza dei casi ha riguardato persone di 25-44 anni di età. E’ ancora presente anche in molti paesi dell’Africa, Sud America, Asia, Sud Pacifico e Medio Oriente. Nel 2011 l’OMS ha stimato nel mondo 5600 casi e 2500 decessi.

Vaccino

Il vaccino è disponibile dal 1939 e si somministra insieme a quello contro il tetano. Viene preparato modificando opportunamente la tossine difterica in modo tale che non possa più essere pericolosa, ma sia ugualmente capace di stimolare l’organismo a produrre le difese contro la malattia. Il vaccino viene somministrato con una iniezione intramuscolare. Il ciclo di base prevede la somministrazione di 3 dosi ed è consigliata una dose di richiamo a 5-6 anni e una a 14-15 anni d’età. Il vaccino antidifterico e antitetanico è disponibile anche in formulazioni multiple, associato a vaccino antipertossico, antipoliomielitico, antiemofilo, antiepatite B, variamente combinati.

  • Quando non si deve vaccinare: Non esistono condizioni particolari di salute che non consentano l’esecuzione di questa vaccinazione, ad eccezione di precedenti gravi reazioni allergiche a sostanze contenute nel vaccino o a precedenti somministrazioni dello stesso vaccino. Anche le donne in gravidanza possono essere vaccinate.
  • Quando si deve rinviare: Questa vaccinazione deve essere temporaneamente rinviata quando il bambino presenta una malattia acuta con febbre o disturbi generali giudicati clinicamente importanti.

Rischi dovuti alla malattia

Nei paesi come l’Italia, i rischi principali legati alla malattia sono:

  • soffocamento nei neonati e bambini piccoli
  • alterazioni del ritmo cardiaco, miocardite, insufficienza cardiaca progressiva, encefalopatia dovuti alla tossina difterica
  • decessi: 5-10 ogni 100 ammalati (più frequente nei bambini piccoli)

 

Rischi dovuti al vaccino

Questo vaccino è ben tollerato e di regola non provoca reazioni. Gli eventuali effetti collaterali dei vaccino singolo sono:

  • rossore, gonfiore, dolore passeggeri, entro 48 dalla vaccinazione, in sede di iniezione in 20 casi ogni 100 dosi
  • malessere, febbre per lo più di modesta entità in 5 casi ogni 100 dosi
  • decessi: nessuno

 

Ha senso rischiare la malattia quando abbiamo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace?

No, perché:

  • vi sono ancora paesi vicini all’Italia dove si verificano casi di difterite e con una diminuzione delle persone vaccinate potrebbero verificarsi epidemie
  • anche se vi è un trattamento antibiotico per la difterite, non sempre si riesce ad intervenire in tempo per bloccare l’azione della tossina difterica, mentre il vaccino può farlo
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