EPATITE A

Cos’è?

L’ Epatite A è una malattia infettiva che colpisce il fegato, causata da un virus (Human Hepatitis A virus, HAV) che si trasmette attraverso l’ingestione di acque o cibi contaminati (ad esempio insalate, frutta non sbucciata, frutti di mare, cubetti di ghiaccio) o per contatto diretto da persona a persona, come si verifica tra i familiari di soggetti ammalati o partner sessuali. I sintomi più caratteristici sono: febbre, ittero (colorito giallo della cute), feci chiare ed urine scure, inappetenza, nausea e malessere. Segni e sintomi durano di solito 2 mesi, a volte anche 6 mesi e la contagiosità è prolungata; a volte si possono avere anche forme fulminanti rapidamente fatali. Nei bambini al di sotto dei 6 anni la malattia è spesso asintomatica e ciò aumenta il rischio di contagio.

 

Impatto sulla popolazione

L’Italia è un’area a endemicità medio-bassa con incidenza di circa 1 caso ogni 100.000 abitanti; si sono verificati alcuni picchi di casi nel 1992, 1994, e 1997 associati al consumo di frutti di mare in alcune regioni dell’Italia meridionale e un picco tra il 2013 e il 2014 associato al consumo di frutti di bosco congelati.

L’epatite A presenta una diffusione in tutto il mondo, in forma sporadica ed epidemica, e vengono stimati circa 1,4 milioni di casi all’anno. La malattia è molto diffusa in alcuni paesi dell’Africa, del sud America (zona amazzonica), dell’Asia e della Cina meridionale: per il soggiorno in questi paesi è particolarmente raccomandata la vaccinazione. La prevalenza dell’infezione è maggiore nei luoghi con scarso livello igienico-sanitario e di sovra affollamento. Nei paesi non industrializzati sono presenti focolai epidemici, mentre nei paesi industrializzati la maggior parte dei casi di epatite A si manifesta in forma sporadica anche se, in particolari condizioni si possono registrare epidemie.

 

Vaccino

Il vaccino è composto da virus inattivati e viene somministrato con un’iniezione intramuscolare. Una dose di richiamo 6-12 mesi dopo la prima dose garantisce una protezione più efficace e duratura (maggiore di 20 anni).  Il vaccino è indicato e offerto gratuitamente anche dopo che si è venuti a contatto con il virus (post esposizione), se somministrato entro 1 settimana. Inoltre è offerto gratuitamente ai bambini figli di immigrati che si recano nei paesi di origine dei genitori, ad alta endemia. Esiste in commercio anche un vaccino combinato contro l’Epatite A e l’Epatite B che viene utilizzato nei soggetti che sono suscettibili ad entrambi i virus.

 

  • Quando non si deve vaccinare La vaccinazione non deve essere somministrata ai soggetti che hanno presentato reazioni allergiche gravi a sostanze contenute nel vaccino o a precedenti somministrazioni dello stesso vaccino
  • Quando si deve rinviare Queste vaccinazioni come le altre, devono essere temporaneamente rinviate quando il bambino presenta una malattia acuta con febbre o turbe generali giudicate clinicamente importanti.

 

Rischi dovuti alla malattia

Nei paesi come l’Italia, le caratteristiche principali sono:

  • epatiti fulminati fatali: 0,1% delle infezioni
  • forme gravi o subacute che possono evolvere verso l’insufficienza epatica: 0,5-1%

 

Rischi dovuti al vaccino

Il vaccino è ben tollerato. Gli eventuali effetti collaterali sono:

  • rossore, gonfiore, dolore di lieve entità e transitori in sede di iniezione: 15 ogni 100 dosi
  • mal di testa e irritabilità: 15 ogni 100 dosi
  • inappetenza, sonnolenza, sintomi gastrointestinali (nausea, diarrea, vomito di modesta intensità e breve durata): 7-8 casi ogni 100 dosi
  • manifestazioni allergiche: molto rare.

 

Ha senso rischiare la malattia quando abbiamo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace?

No, perché:

  • la contagiosità della malattia è prolungata con elevato rischio di contagio dei contatti
  • se pur raramente può evolvere in una forma fulminante letale o in condizioni di insufficienza epatica che richiedono il trapianto di fegato.
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