EPATITE B

Cos’è?

L’epatite B è una malattia infettiva contagiosa che colpisce il fegato ed è causata da un virus che penetra nell’organismo attraverso il contatto con liquidi biologici infetti (sangue e suoi derivati, secrezioni organiche contenenti sangue, sperma e muco vaginale) di persone ammalate o di portatori sani (detti HBsAg positivi). Le modalità principali di trasmissione sono i rapporti sessuali, strumenti contaminati da sangue infetto, dalla madre al neonato durante il parto. La malattia ha una lunga incubazione (45-160 giorni, in media 120) e può manifestarsi in modi diversi; nel 65-70% dei casi il soggetto non presenta alcun disturbo (forme asintomatiche). Frequentemente nei bambini più piccoli si osserva una malattia lieve, con malessere generale, debolezza, dolori articolari, nausea, vomito e febbre con o senza ittero (colorazione gialla della pelle e degli occhi). Raramente l’infezione acuta può avere esito mortale. Il problema più importante dell’epatite B è la sua cronicizzazione. Ciò avviene con frequenza diversa a seconda dell’età del soggetto: l’infezione cronica si sviluppa nell’80-90% dei bambini che alla nascita sono stati contagiati dalla mamma, ammalata o portatrice e diminuisce fino al 10% nei bambini più grandi e al 5% negli adulti. L’epatite cronica espone al rischio di cirrosi epatica (alterazione irreversibile della struttura del fegato che impedisce il corretto funzionamento dell’organo) e di tumore del fegato. Inoltre, soggetti con infezione cronicizzata rappresentano una potenziale fonte di contagio

 

Impatto sulla popolazione

In Italia con l’introduzione della vaccinazione obbligatoria nel 1991, il numero dei malati e dei portatori cronici si è ridotto notevolmente, con un’incidenza che è passata da 12 casi ogni 100.000 abitanti nel 1985 a < 1 caso ogni 100.000 abitanti nel 2012. Nel 2012 sono stati notificati 358 casi e le età maggiormente colpite sono quelle di 35-54 anni (210 casi) e superiore a 55 anni (80 casi), età non coinvolte nella vaccinazione; la maggior parte sono maschi e l’infezione avviene per esposizione percutanea in corso di trattamenti cosmetici (piercing, tatuaggi, agopuntura, manicure/pedicure, rasatura dal barbiere), per la terapia odontoiatrica e per attività sessuale promiscua. Il 17% delle infezioni acute riguardano gli immigrati, in particolare provenienti dall’Europa dell’Est, area ad alta endemia per HBV.

In Europa nel 2011 sono stati riportati 17.025 casi di epatite B da 28 paesi europei. La fascia di età più colpita è 25-34 anni e il maggior numero si è verificato nei Paesi dell’Est Europa.

Nel mondo si stimano 240 milioni di portatori del virus e 600.000 decessi a causa delle conseguenze dell’epatite B e la malattia risulta ancora endemica in molte aree quali Africa, Cina, India, Indonesia e Amazzonia.

 

Vaccino

Il vaccino contro l’epatite B attualmente in uso contiene solo una parte del virus ottenuto in laboratorio mediante raffinate tecniche di ingegneria genetica e pertanto non è assolutamente in grado di provocare la malattia, ma è in grado di immunizzare contro di essa. Il vaccino è altamente efficace (lo è maggiormente nel bambino che nell’adulto) e conferisce una protezione di lunga durata. Il ciclo vaccinale prevede la somministrazione di 3 dosi; un calendario specifico che inizia alla nascita è previsto per i bimbi nati da madre portatrice del virus dell’epatite B.  Al momento attuale non sono previste dosi di richiamo. Il vaccino viene somministrato con un’iniezione intramuscolare. Il vaccino inoltre è offerto gratuitamente ai soggetti appartenenti ad alcune categorie che per ragioni professionali (ad es. medici ed infermieri) o personali (ad es. conviventi di una persona portatrice del virus, cioè HbsAg positiva) sono particolarmente a rischio di contrarre l’infezione. Il vaccino è disponibile in forma singola o combinata con altri vaccini

  • Quando non si deve vaccinare La vaccinazione non deve essere somministrata ai soggetti che hanno presentato reazioni allergiche gravi a sostanze contenute nel vaccino (es. lievito di birra) o a precedenti somministrazioni dello stesso vaccino. Il vaccino può essere effettuato anche durante allattamento e gravidanza.
  • Quando si deve rinviare Questa vaccinazione deve essere temporaneamente rinviata quando il bambino presenta una malattia acuta con febbre o turbe generali giudicate clinicamente importanti.

 

Rischi dovuti alla malattia

Nei paesi come l’Italia, le caratteristiche principali sono:

  • ittero: 30-50 ogni 100 adulti infettati e 10 ogni 100 bambini infettati
  • epatite fulminante: 1-2 ogni 100 infettati
  • portatore cronico del virus:

• 90 ogni 100 bambini infettati nel 1° anno di vita

• 30-50 ogni 100 bambini infettati di età compresa tra 1 e 5 anni

• 5 ogni 100 adulti infettati

  • complicanze post cronicizzazione:

• epatite cronica e cirrosi epatica 25 ogni 100

• cancro del fegato 5 ogni 100

  • decessi nei bambini per epatite fulminante, cirrosi epatica, epatocarcinoma: 25 ogni 100 infettati
  • decessi negli adulti per epatite fulminante, cirrosi epatica, epatocarcinoma: 2 ogni 100 infettati

 

Rischi dovuti al vaccino

Questo vaccino è ben tollerato Gli eventuali effetti collaterali del vaccino singolo sono:

  • rossore, gonfiore, dolore transitori e di lieve entità in sede di iniezione: 3-9 ogni 100 dosi
  • malessere, stanchezza, mal di testa: 0-20 ogni 100 dosi
  • febbre: 0,4-6 ogni 100 dosi
  • molto raramente: ingrossamento dei linfonodi, dolori articolari e muscolari di intensità moderata e di breve durata, parestesia, orticaria, prurito e rash (eruzione cutanea)
  • decessi: nessuno

È stato dimostrato che il vaccino non provoca il diabete o la sclerosi multipla.

 

Ha senso rischiare la malattia quando abbiamo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace?

No, perché:

  • l’epatite B è ancora largamente diffusa in tutto il mondo, anche in Paesi con buon livello igienico sanitario
  • ci sono molti portatori asintomatici che possono trasmettere il virus e che si spostano da un Paese all’altro
  • non ci sono terapie sicuramente efficaci per eliminare il virus.
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