PAPILLOMA VIRUS

Cos’è?

È una infezione causata dal virus HPV (Human Papilloma Virus) che si trova frequentemente sulla pelle e sulle mucose genitali e del cavo orale; si trasmette per contatto diretto, generalmente sessuale, con una persona infetta. Esistono oltre 120 tipi di HPV ed alcuni di questi sono ad alto rischio nel provocare il tumore (oncogeni) del collo dell’utero (cervice), vagina, vulva, pene, ano, bocca e gola; tra questi, i tipi 16 e 18 sono quelli più frequentemente implicati nel carcinoma della cervice, essendo responsabili rispettivamente di circa il 60% e 10% di tutti i tumori cervicali (totale 70%). Alcuni HPV a basso rischio possono provocare condilomi ano-genitali (verruche) in entrambi i sessi e nel 90% dei casi sono dovuti ai tipi 6 e 11. L’infezione da HPV è estremamente frequente nella popolazione ed almeno il 75% delle donne sessualmente attive si infetta nel corso della propria vita con un virus HPV. In circa il 90% dei casi l’infezione si risolve spontaneamente, perché il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno. Nei casi rimanenti il virus persiste e nel 10-12% progredisce in cancro dopo 20-30 anni. Gli ultimi dati epidemiologici dimostrano che circa 1/3 dei tumori da HPV riguarda i maschi. Per questo motivo, a partire dal 2015, la Regione del Veneto ha deciso di offrire la vaccinazione anche ai maschi dodicenni, oltre che alle femmine della stessa età.

 

Impatto sulla popolazione

Il tumore alla cervice uterina è il tumore più frequente nella donna dopo il tumore al seno. Il numero di nuovi casi di carcinoma della cervice è tuttavia in diminuzione grazie alla diffusione e adesione ai programmi di screening (pap test e HPV test). Si stima che in Italia si verifichino ogni anno 1.515 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina, 697 decessi e siano malate complessivamente 16.819. Anche nel Veneto il cancro alla cervice uterina è in diminuzione e si stima che si verifichino ogni anno 111 nuovi casi, 43 decessi e siano malate complessivamente 1.251 donne.

Nel mondo al 2012 solo 45 paesi avevano inserito la vaccinazione contro il papillomavirus nel calendario vaccinale e sono sostanzialmente quelli più ricchi. Si stimano circa 500.000 nuovi casi all’anno e 250.000 decessi nel mondo dovuti a carcinoma della cervice; l’80% dei casi e oltre 85% delle morti avviene nei Paesi poveri.

 

Vaccino

In Italia sono disponibili due diversi vaccini contro l'infezione da HPV: uno che contiene i sierotipi 16 e 18 (bivalente) e uno contenente 4 sierotipi (tetravalente), che contiene oltre ai sierotipi 16 e 18, anche i sierotipi 6 e 11. I due vaccini sono costituiti semplicemente dall’involucro dei virus, costruito in laboratorio, pertanto non vi è alcuna possibilità che il vaccino provochi l’infezione da HPV. Il vaccino è preventivo, non ha alcuna efficacia terapeutica, e per poter essere efficace deve essere effettuato prima dell'esposizione al tipo di virus, preferibilmente prima dell'inizio dell'attività sessuale, anche se si è dimostrato efficace anche in femmine e maschi oltre l'inizio dell'attività sessuale. Per questo motivo, aver già iniziato l'attività sessuale non è una controindicazione alla vaccinazione. La vaccinazione non sostituisce l'abituale screening del collo dell'utero e quindi le donne devono comunque effettuare il Pap test regolarmente secondo le regole dello screening nazionale (ogni tre anni nella fascia d'età 25-64 anni). Il vaccino contro l'HPV viene somministrato per via intramuscolare nella regione deltoidea del braccio (o nell'area anterolaterale superiore della coscia per il vaccino tetravalente) in numero di dosi diverso a seconda dell’età del soggetto e del vaccino usato. Attualmente in Italia il vaccino è raccomandato per tutte le ragazze, e in Veneto anche per i ragazzi, nel corso del 12° anno di età, ma può essere somministrato per le donne anche a partire dai 9 anni fino ai 45 anni. Inoltre il vaccino anti HPV può essere somministrato contemporaneamente ad altri vaccini.

 

  • Quando non si deve vaccinare Non esistono situazioni cliniche che non consentano l’esecuzione di questa vaccinazione fatta eccezione per quei soggetti che hanno presentato reazioni allergiche molto gravi a sostanze contenute nel vaccino o a precedenti dosi dello stesso vaccino
  • Quando si deve rinviare Le circostanze che rendono opportuno rinviare questa vaccinazione sono malattia acuta con febbre o turbe generali giudicate clinicamente importanti.

 

Rischi dovuti alla malattia (complicanze principali)

In Italia, in base a dati del 2012, si stimano:

  • tumori del collo dell’utero dovuti a tutti i virus HPV in 5,3 donne su 100.000
  • tumori del collo dell’utero per i tipi 16 e 18 HPV in 3,6 donne su 100.000
  • altri tumori alla vagina, vulva, ano, pene

 

Rischi dovuti al vaccino

Gli eventuali effetti collaterali sono:

  • lieve dolore in sede di iniezione intramuscolare: in 8 su 10 dosi
  • lieve rossore o gonfiore: in 1 su 4 dosi
  • febbre superiore a 39°C: in 1 su 65 dosi
  • cefalea: in 1 su 3 dosi.

Come qualsiasi altra sostanza estranea all’organismo, anche questo vaccino può determinare, raramente, reazioni allergiche specifiche.

 

Ha senso rischiare la malattia quando abbiamo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace?

No, perché:

  • il tumore del collo dell’utero, anche se raro, è una malattia grave
  • non tutte le donne si sottopongono allo screening oncologico che consente la diagnosi precoce del tumore al collo dell’utero
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