Cos’è?
L’influenza è una malattia infettiva stagionale provocata dai virus influenzali.Si conoscono tre diversi tipi di virus, diversi uno dall’altro in base alle proteine presenti sulla loro superficie: il virus A e il virus B che causano l’influenza classica e il virus C che causa un’infezione di solito asintomatica o simile al raffreddore. Una caratteristica importante dei virus dell’influenza è che hanno la capacità di cambiare le caratteristiche delle proteine di superficie. E’ proprio a causa di questa loro proprietà che ogni anno si verificano le epidemie di influenza e che a differenza di molte altre malattie, una volta che ci si ammala, non si sviluppa una protezione contro successive infezioni (immunità); per lo stesso motivo il vaccino contro l’influenza deve essere ripreparato ogni anno con i ceppi circolanti e quindi somministrato ogni anno.Il contagio avviene dal malato alla persona sana suscettibile attraverso le goccioline di saliva che vengono prodotte ed emesse durante la tosse, gli starnuti e la fonazione (il semplice parlare) oppure attraverso il contatto con oggetti o superfici (anche le mani) sui quali si sono depositate le goccioline di saliva o le secrezioni di persone ammalate. Una persona con l’influenza può trasmettere la malattia dalle 24 ore precedenti l’inizio dei sintomi, solitamente il virus smette di essere presente nelle secrezioni nasali entro i 7 giorni dall’inizio della malattia; nei bambini piccoli e nelle persone con un sistema immunitario compromesso, però il virus può persistere per più tempo. E’ più facile ammalarsi di influenza quando si frequentano luoghi affollati e con frequenti occasioni di contatto, proprio per questo la malattia ha una maggiore diffusione nei periodi invernali.L’influenza è di solito una malattia autolimitante e ad esito benigno. La malattia ha un periodo di incubazione di solito breve, 1-3 giorni, ed è caratterizzata da un inizio brusco dei sintomi, quali: febbre alta accompagnata da brividi, mal di testa, malessere generale, dolore muscolare, dolore alle articolazioni, mancanza di appetito, congiuntivite. Il tutto è seguito ed accompagnato dai sintomi relativi al coinvolgimento delle vie respiratorie: tosse, mal di gola, congestione nasale. Nei bambini l’influenza può interessare anche l’apparato gastrointestinale, provocando nausea, vomito e diarrea. Generalmente la persona con l’influenza guarisce senza conseguenze però ci sono dei casi in cui la malattia causa delle complicazioni che possono essere anche fatali. Sono più a rischio di sviluppare complicanze i bambini, gli anziani e le persone affette da patologie croniche. L’influenza si complica nel momento in cui l’infezione non rimane più confinata alle prime vie respiratorie, ma si propaga alle vie più profonde come i bronchi e i polmoni.
Impatto sulla popolazione
L’influenza è una malattia stagionale che in Italia si manifesta soprattutto nel periodo invernale con un picco fra dicembre e marzo. Infezioni sporadiche possono verificarsi anche al di fuori delle normali stagioni influenzali, anche se nei mesi estivi l'incidenza è molto bassa. L’influenza è frequente motivo di consultazione medica e di ricovero ospedaliero ed è la principale causa di assenza dal lavoro (10% di tutte le assenze dal lavoro) e dalla scuola, tanto che l’assenteismo aumenta del 56% nel corso della stagione influenzale, provocando la perdita di 500.000 giornate lavorative durante il picco influenzale. In Italia la durata media dell’assenza dal lavoro è di 4.8 giorni, ed ogni caso di influenza costa complessivamente 330 euro. I casi di influenza variano di anno in anno però si stima che la malattia colpisca il 10-20% della popolazione generale. La fascia di età più colpita è quella di bambini tra 0 e 14 anni, con un’incidenza del 15%, mentre la mortalità più elevata si osserva nella fascia di età superiore ai 60 anni, dove si verifica il 90-94% dei decessi.
Vaccino
I vaccini attualmente in uso contengono tre tipi di virus, e vengono pertanto definiti trivalenti. I virus da inserire nel vaccino vengono scelti tra quelli isolati nella stagione precedente, sulla base delle analisi effettuate sugli assistiti di un gruppo di medici, chiamati “medici sentinella”. ll vaccino viene somministrato tramite iniezione intramuscolare o intradermica nel periodo compreso tra la metà di ottobre e fine dicembre e richiede almeno due settimane per garantire l’immunizzazione. Può essere somministrato insieme ad altri vaccini sia pediatrici che per l’età adulta. In Italia sono utilizzabili i seguenti tipi di vaccino:
Il vaccino non previene malattie causate da altri virus o da virus influenzali non contenuti nel vaccino stesso.
Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a:
Un’anamnesi positiva per sindrome di Guillain-Barrè insorta entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose di vaccino antinfluenzale costituisce controindicazione alla vaccinazione. Una sindrome di Guillain-Barrè non correlata a vaccinazione antinfluenzale e insorta da più di un anno è motivo di precauzione.
Gravidanza e allattamento non costituiscono una controindicazione alla vaccinazione.
Queste vaccinazioni come le altre, devono essere temporaneamente rinviate quando il soggetto presenta una malattia acuta con febbre o turbe generali giudicate clinicamente importanti.
Rischi dovuti alla malattia
Nei paesi come l’Italia il 15% delle infezioni si complica; le complicanze principali sono:
Rischi dovuti al vaccino
Il vaccino è ben tollerato. Gli eventuali effetti collaterali sono:
Come qualsiasi altra sostanza estranea all’organismo, anche questo vaccino può determinare, raramente, reazioni allergiche specifiche.
Ha senso rischiare la malattia quando abbiamo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace?
No, perché: