Cos’è?
La Neisseria Meningitidis o Menigococco è un batterio che si trova piuttosto frequentemente in gola e nel naso; il 5-10% dei soggetti possono essere portatori asintomatici del batterio nel naso-faringe. Esistono tipi diversi (sierotipi) di questo germe, contraddistinti con le lettere dell’alfabeto e i più frequenti sono l’A, B, C, Y, W135. La trasmissione avviene da persona a persona attraverso le goccioline respiratorie o le secrezioni della gola di persone infette sane o malate. In alcuni casi il meningococco raggiunge il sangue e, attraverso questo, altri organi, causando malattie invasive, in particolare la meningite (infiammazione grave delle membrane che avvolgono il cervello) o la sepsi (infezione diffusa nel sangue). Queste malattie sono sempre gravi e possono lasciare danni permanenti di tipo neurologico e comportamentale o portare alla morte in poche ore. Meno frequenti sono altre malattie meningococciche come la polmonite e la congiuntivite. La malattia colpisce in particolare i bambini di età inferiore ai 5 anni e soprattutto è più frequente nei bambini al di sotto dei due anni di vita. Un’altra fascia di età interessata, anche se con minor frequenza, è quella degli adolescenti e dei giovani adulti.
Impatto sulla popolazione
In Italia i vaccini contro il meningococco efficaci nei bambini piccoli sono da poco disponibili: dal 2008 è disponibile quello contro il ceppo C e dal 2014 quello contro il ceppo B. Negli ultimi anni, la malattia è in diminuzione, anche grazie alla vaccinazione contro il meningococco C; considerando tutti i ceppi, si sono registrati 187 casi nel 2009, 149 nel 2010 e 138 nel 2012. Nel 2010 si sono verificati in media 24 casi ogni 1.000.000 abitanti con un picco massimo nei bambini con meno di 1 anno d’età. Nella Regione Veneto nel periodo 2007-2012 sono stati notificati complessivamente 120 casi di patologia correlata a tutti i ceppi di meningococco. Le classi di età più colpite sono state quella di 2-4 anni e quella dei 15-19 anni.
In Europa continuano a verificarsi casi di malattia invasiva da meningococco non essendo uniformemente diffusa la vaccinazione dei nuovi nati in tutti i paesi. I ceppi che prevalgono sono il tipo B e C. Nel 2011 in Europa sono stati riportati 4.121 casi, segnalati da 29 Paesi. Sono maggiormente colpite le fasce di età 0-4 anni seguite da quelle 15-24 anni. I Paesi che hanno notificato un maggior numero di casi sono: Irlanda, Regno Unito, Malta. In Europa alcuni ceppi batterici mostrano un aumento della resistenza agli antibiotici.
Nel mondo, secondo l’OMS i tassi più elevati di malattia si registrano nella cosiddetta “cintura della meningite”, area che comprende i Paesi dell’Africa sub sahariana, dal Senegal all’Etiopia. In questi paesi prevalgono i ceppi A, C, W135. Nei Paesi ad alto reddito e a clima temperato il numero di casi di meningite è piuttosto sporadico (aumentano in inverno e primavera) e non sono frequenti i focolai epidemici. Sono state comunque registrate epidemie in Canada nel 1992-1993 e in Nuova Zelanda nel 2011.
Vaccino
La vaccinazione rappresenta il mezzo più efficace per ridurre il rischio di morte e di danni permanenti derivanti dalla malattia meningococcica causata dai sierotipi A, B, C, Y, W-135. Il vaccino contiene solo parti del microorganismo. Sono disponibili in commercio i seguenti vaccini:
Non esistono situazioni cliniche che non consentano l’esecuzione di queste vaccinazioni, fatta eccezione per quei soggetti che hanno presentato reazioni allergiche molto gravi a sostanze contenute nel vaccino o a precedenti dosi dello stesso vaccino.
Queste vaccinazioni come le altre, devono essere temporaneamente rinviate quando il bambino presenta una malattia acuta con febbre o turbe generali giudicate clinicamente importanti.
Rischi dovuti alla malattia
Nei paesi come l’Italia, le forme invasive dell’infezione quali la meningite e la setticemia possono dare:
Rischi dovuti al vaccino
Il vaccino è ben tollerato. Gli eventuali effetti collaterali sono:
Ha senso rischiare la malattia quando abbiamo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace?
No, perché: