La pertosse è una malattia infettiva causata da un batterio (Bordetella pertussis) che si trasmette per via aerea e per contatto diretto con le secrezioni respiratorie. I primi sintomi sono simili a quelli del raffreddore: malessere, stanchezza, lieve aumento della temperatura, starnuti e tosse, soprattutto notturna. Questi disturbi durano in genere 1-2 settimane. In seguito compaiono i tipici attacchi di tosse, per i quali la malattia è conosciuta anche come tosse “cattiva” o “convulsa” o “asinina” o “canina”. Ogni attacco è costituito da una serie di colpi di tosse rapidi e soffocanti che rendono difficoltosa la respirazione e terminano con il caratteristico “urlo” inspiratorio. Spesso l’attacco causa il vomito e ciò può anche compromettere la nutrizione del bambino. Questa fase della malattia dura circa 4-6 settimane ed è seguita da una convalescenza di qualche settimana in cui gli attacchi di tosse sono sempre meno frequenti e intensi.
In Italia l’andamento della malattia mostra un picco di quasi 7.000 casi nel 1998 e un successivo calo, parallelamente all’aumento della copertura vaccinale; nel 2009 si sono osservati 638 casi.
In Europa continuano a verificarsi casi dovuti ad una non sufficiente copertura vaccinale in alcuni Paesi e a una riduzione della immunità in adulti che hanno avuto la malattia naturale o sono stati vaccinati. Nel 2011 sono stati riportati 19.743 casi di pertosse da 27 Paesi Europei. Il maggior numero di casi sono stati segnalati dalla Norvegia, Estonia, Paesi Bassi, Finlandia, Irlanda, Malta, e Spagna. L’età più colpita era quella dai 5 ai 14 anni. La maggior parte erano soggetti non vaccinati o vaccinati in modo incompleto. Nel 2008 sono stati stimati circa 16 milioni di casi di pertosse nel mondo, soprattutto in paesi in via di sviluppo, con 195.000 decessi nella fascia pediatrica.
Il vaccino antipertosse, detto anche “acellulare” perché costituito solo da alcune parti del microrganismo altamente purificate, viene somministrato con una iniezione per via intramuscolare e combinato nella stessa fiala con altri vaccini, quali difterite e tetano oppure difterite-tetano-epatite B-emofilo-polio. Il ciclo di base prevede la somministrazione di 3 dosi ed è consigliata una dose di richiamo a 5-6 anni e una a 14-15 anni d’età. La vaccinazione viene raccomandata fin dal 3° mese di vita in modo da assicurare la protezione del bambino nel primo anno di vita, periodo di maggiore pericolosità della malattia.
L’evoluzione della pertosse è di solito favorevole, anche se sono possibili alcune complicanze temibili e gravi soprattutto nel 1° anno di vita, quali:
• polmonite: 1 ogni 4 casi
• convulsioni: 1 o 2 ogni 100 casi
• difficoltà respiratoria o apnea: 2-3 ogni 100 casi
• encefalopatia (risultato dell’ipossia da tosse o da tossine pertossiche): 1 ogni 300 casi
Gli eventuali effetti collaterali del vaccino combinato con difterite-tetano sono:
No, perché: