PNEUMOCOCCO 23

Cos’è?

Lo Streptococcus pneumoniae o Pneumococco è un batterio molto diffuso e può essere presente, senza dare segno di sé, nella gola e nel naso di bambini ed adulti sani. Lo pneumococco si trasmette da persona a persona per via respiratoria mediante contatto ravvicinato. Esistono molti tipi diversi (sierotipi) di questo batterio, contraddistinti con un numero. Alcuni di questi sono più frequentemente chiamati in causa quando, in qualche caso, il germe invade il sangue (malattia “invasiva”) e provoca malattie gravi ed anche la morte. Lo pneumococco rappresenta una delle principali cause di sepsi (infezione del sangue che può costituire un pericolo grave per la vita) e di meningite (infezione delle membrane che rivestono il cervello, che può lasciare danni permanenti quali crisi convulsive, sordità, paralisi motorie, ritardo mentale). Questo batterio può anche causare altre malattie quali polmonite, otite, sinusite. Lo pneumococco in certi casi ha mostrato anche resistenza agli antibiotici di uso più comune. Le fasce di età a maggior rischio di malattia “invasiva” sono i bambini da 0 a 5 anni e gli adulti sopra i 64 anni.

 

Impatto sulla popolazione

In Italia l’andamento annuale dei casi è altalenante e variabile nelle diverse regioni. Prima dell’avvio della campagna vaccinale nei bambini, avvenuta in tutte le Regioni nel 2008, l’incidenza della malattia invasiva pneumococcica era più elevata nella prima infanzia e negli anziani e variava negli anni. Con la vaccinazione nel 1° anno di vita, infatti, si è osservato un andamento in diminuzione, sia pure limitato, nelle fasce di età da 0 a 5 anni, mentre si nota un aumento nella popolazione adulta e oltre 64 anni. Nel periodo 2007-2012 sono stati registrati 689 casi; il numero dei casi più elevato si è registrato nei bambini di età inferiore a 5 anni (97 casi) e negli adulti di oltre 65 (336 casi). Si è osservato che il 78,1% dei casi che hanno riguardato bambini di età inferiore ai 5 anni, non vaccinati, è riferibile a sierotipi contenuti nel vaccino 13valente attualmente utilizzato.

In Europa il vaccino pneumococcico coniugato è attualmente disponibile in quasi tutti i Paesi ed è inserito nel calendario vaccinale in 23 paesi. Nel 2011 sono stati confermati 20.260 casi di malattia batterica invasiva da 27 Paesi europei. Le notifiche più frequenti sono state tra i bambini di età inferiore a un anno e negli adulti di età superiore ai 65 anni. Tra i Paesi europei la Slovenia, dove il vaccino non è inserito nel programma routinario di immunizzazione, ha registrato la più alta percentuale di casi in bambini di età compresa tra 1-4 anni. Alcuni ceppi batterici mostrano un aumento della resistenza agli antibiotici.

Nel mondo,  al 2012 solo 88 paesi avevano inserito la vaccinazione contro lo pneumococco nel calendario vaccinale. L’OMS stima che ogni anno vi siano mediamente 14,5 milioni di casi di malattia pneumococcica grave a livello mondiale e 735 mila decessi tra i bambini non affetti da HIV sotto i cinque anni di età.

 

Vaccino

Il vaccino antipneumococco rappresenta l’unico mezzo per prevenire malattie come la meningite e le infezioni del sangue (setticemie) da pneumococco. Può anche prevenire alcune otiti da pneumococco. Nella nostra Regione la vaccinazione contro lo pneumococco è offerta gratuitamente a tutti i nuovi nati. Inoltre, la vaccinazione è fortemente raccomandata e gratuita per bambini, adolescenti, adulti che risultano a maggior rischio di malattie gravi da pneumococco a causa di problemi di salute come anemia falciforme e talassemia, asplenia funzionale o anatomica (cioè insufficiente funzionalità o mancanza della milza), broncopneumopatie croniche, condizioni associate a immunodepressione, disturbi cardiovascolari cronici, diabete mellito, insufficienza renale, malattie epatiche croniche (cirrosi), perdite di liquido cerebrospinale.

Il vaccino antipneumococco coniugato è composto solo da parti del microrganismo, ed è definito multivalente in quanto protegge da più (siero)tipi. E’ coniugato con specifiche proteine in modo da permettere una protezione efficace e duratura a tutte le età. Si somministra per via intramuscolare; il numero di dosi necessarie varia in base all’età di inizio del ciclo vaccinale ed è offerto fin dal 2° mese di vita.

  • Quando non si deve vaccinare Non esistono situazioni cliniche che non consentano l’esecuzione di questa vaccinazione fatta eccezione per quei soggetti che hanno presentato reazioni allergiche molto gravi a sostanze contenute nel vaccino o a precedenti dosi dello stesso vaccino.
  • Quando si deve rinviare Queste vaccinazioni come le altre, devono essere temporaneamente rinviate quando il bambino presenta una malattia acuta con febbre o turbe generali giudicate clinicamente importanti.

 

Rischi dovuti alla malattia

Nei paesi come l’Italia, le caratteristiche principali sono:

  • danni neurologici (emiplegia, ritardo mentale, epilessia, diminuzione dell’udito, disturbi dell’apprendimento): 15-20 su 100 dei sopravvissuti alla meningite
  • decessi per meningite: 30 su 100 e fino a 80 su 100 nelle persone anziane
  • decessi per sepsi: 15-20 su 100 negli adulti e 30-40 su 100 nei soggetti oltre 65 anni di età.

 

Rischi dovuti al vaccino

Il vaccino è ben tollerato. Gli eventuali effetti collaterali sono:

  • rossore, gonfiore, dolore in sede di iniezione: 30 ogni 100 dosi
  •  febbre (38°C), dolori muscolari: 30 ogni 100 dosi
  • irritabilità e diminuzione dell’appetito transitorie: 80 ogni 100 dosi
  • manifestazioni allergiche: molto rare.

 

Ha senso rischiare la malattia quando abbiamo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace?

No, perché:

  • la malattia può determinare complicanze molto gravi
  • i bambini piccoli e gli anziani, sono a maggior rischio di sviluppare una forma grave
  • gli antibiotici non sempre sono efficaci anche per l’aumento della resistenza del batterio alla loro azione.
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