ROTAVIRUS

Cos’è?

Il rotavirus è un virus che provoca una forma di gastroenterite. La principale via di trasmissione del virus è quella oro-fecale, ma qualche volta la diffusione può avvenire anche per contatto e per via respiratoria. Poiché il virus è stabile nell'ambiente, la trasmissione può avvenire attraverso l'ingestione di acqua o cibo contaminato o a causa del contatto con superfici contaminate, specie in comunità affollate (asili nidi, case di riposo). L’eliminazione del virus può durare fino a dieci giorni (in alcuni casi fino a due mesi) dopo l’insorgenza dell’infezione. In Europa e nel resto delle zone temperate del pianeta, il virus si presenta con picchi di incidenza stagionale che, alle nostre latitudini, si verificano nel periodo invernale tra novembre e marzo. Il rotavirus è presente nell'ambiente in 6 diverse specie ed è la causa più comune di gastroenteriti virali fra i neonati e i bambini al di sotto dei 5 anni. In particolare, nei bambini molto piccoli (tra i 6 e i 24 mesi) il virus può causare una diarrea severa e disidratazione, che spesso richiede il ricovero in ospedale. Una volta entrato nell’organismo, il virus impiega circa due giorni (incubazione) prima di dare i sintomi: febbre lieve-moderata (38°C), disturbi allo stomaco, vomito e diarrea acquosa. La febbre e il vomito compaiono per primi, e in genere iniziano a diminuire a partire dal secondo giorno; in seguito si presenta la diarrea, che può prolungarsi per circa una settimana. Complessivamente, la malattia dura in media 3-8 giorni. L'aver contratto il virus una volta non dà immunità sufficiente, anche se le infezioni che si contraggono negli anni successivi e in età adulta tendono a presentarsi in forma più leggera.

 

Impatto sulla popolazione

Ogni anno, nel mondo, la gastroenterite da rotavirus causa circa mezzo milione di decessi sotto i 5 anni; di questi, l’80% circa si verificano nei Paesi in via di sviluppo. In Europa ogni anno si verificano 3,6 milioni di gastroenteriti da rotavirus con 87.000 ospedalizzazioni ed oltre 700.000 visite sul totale di 23,6 milioni di bambini sotto i 5 anni. In Europa e in Italia, grazie all’accesso alle cure generalmente buono, la mortalità è molto bassa (circa 231 decessi all’anno). Oltre alla mortalità, un problema rilevante legato all’infezione da rotavirus è l’impatto sanitario, con elevati costi per i ricoveri e le visite mediche. In Italia si stima che ogni anno vengano gestiti 300.000 casi a domicilio, vengano effettuate oltre 80.000 visite mediche e vi siano circa 10.000 ricoveri ospedalieri. L’impatto tocca anche le famiglie: uno studio condotto nel biennio 2004-2005 in sette paesi europei, tra cui l’Italia, ha mostrato come, nel 40-90 per cento dei casi, l’infezione costringa un genitore ad assentarsi da lavoro per accudire il bambino.

 

Vaccino

Le poche strategie per limitare la diffusione del rotavirus comprendono le norme igieniche (lavarsi le mani con sapone o detergenti, ecc.) e l’allattamento al seno (tramite acquisizione di anticorpi materni). Poiché non esiste una terapia antivirale per l’infezione da rotavirus (e, ovviamente, trattandosi di virus, gli antibiotici non servono), il vaccino rimane l’unico vero metodo preventivo attualmente a disposizione. Sono presenti sul mercato italiano 2 vaccini, vivi attenuati (in modo da renderli incapaci di provocare la malattia pur conservando la capacità di stimolare la produzione di anticorpi protettivi) uno a due dosi ed uno a tre dosi, entrambi somministrati per via orale. La somministrazione deve avvenire precocemente; la prima dose a partire da 6 settimane di vita e l’ultima dose entro le 24 o 32 settimane di vita in base al tipo di vaccino. Il vaccino è offerto gratuitamente ai bambini con condizioni di rischio: immunodepressi, (eccetto le forme severe), prematuri, bambini con patologie rilevanti (cardiopatie, nefropatie).

 

  • Quando non si deve vaccinare

Vi è controindicazione alla vaccinazione per anamnesi di invaginazione intestinale, infezione asintomatica da HIV, o per reazioni allergiche gravi a sostanze contenute nel vaccino o a precedenti dosi dello stesso. Si raccomanda di porre attenzione ai lattanti con immunodepressione. Ulteriore cautela va posta nella somministrazione a soggetti che sono in stretto contatto con individui immunodepressi poiché è stata osservata la trasmissione del virus vaccinico a contatti non vaccinati.

 

  • Quando si deve rinviare

Una malattia febbrile acuta e grave e la presenza di diarrea acuta o vomito impongono un rinvio della vaccinazione.

 

Rischi dovuti alla malattia

Nei paesi come l’Italia, le caratteristiche principali sono:

  • gravi forme di gastroenterite acuta con disidratazione e necessità di ricovero ospedaliero: 10.000 all’anno
  • decessi: 10 casi all’anno.

 

Rischi dovuti al vaccino

Il vaccino è ben tollerato. Gli eventuali effetti collaterali sono:

  • irritabilità e inappetenza transitori: 1 ogni 10 dosi
  • diarrea, vomito, rigurgito e dolore addominale: 1 ogni 100 dosi
  • febbre: 1 ogni 100 dosi
  • intussuscezione intestinale: rara.

 

Ha senso rischiare la malattia quando abbiamo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace?

No, perché:

  • la contagiosità della malattia è prolungata con elevato rischio di contagio dei contatti
  • l’infezione può portare ad una grave disidratazione che richiede il ricovero ospedaliero
  • i costi sanitari e familiari dovuti all’infezione sono elevati.
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