Cos’è?
La varicella è una malattia esantematica infettiva, particolarmente contagiosa, causata da un virus che si trasmette per via aerea o contatto diretto con le lesioni della pelle, secrezioni nasali e faringee. Si manifesta generalmente con febbre non molto elevata, malessere generale e con un esantema tipico, caratterizzato da piccole papule di color rosa che appaiono ad ondate successive per 3-4 giorni, sul torace, sul viso, sugli arti, ma anche in bocca, nell’ano, in vagina e nelle orecchie. Queste papule provocano forte prurito e si evolvono in vescicole, in pustole e infine in croste granulari destinate a cadere. In alcuni casi questi sintomi possono essere accompagnati da tosse forte. Le complicazioni nel bambino non sono frequenti. Se la varicella viene contrattata all’inizio di una gravidanza può essere causa di malformazioni fetali (lesioni oculari, alterazione degli arti, ritardo mentale), mentre se viene contratta negli ultimi giorni della gravidanza, può causare una forma molto grave di varicella nella madre e nel bambino, con rischio di morte. Nei soggetti che hanno un sistema immunitario compromesso e, in minor misura, nell’adolescente e nell’adulto la varicella decorre in forma più grave, con un rischio di complicanze polmonari e neurologiche più elevato rispetto al bambino. Una manifestazione tardiva dell’infezione è l’herpes zoster che si osserva in 15 casi su 100 persone che hanno avuto la varicella; è dovuto alla persistenza del virus nei gangli nervosi che si riattiva e tale rischio aumenta con l’età.
Impatto sulla popolazione
In Italia, nel 2010 sono stati notificati complessivamente 40.154 casi che hanno interessato in modo particolare la fascia di età 0-14 anni con 36.450 casi. Attualmente nel nostro Paese l’offerta attiva della vaccinazione non è omogenea su tutto il territorio nazionale. Solo alcune regioni pilota, tra cui il Veneto, hanno introdotto il vaccino per la varicella nel proprio calendario. In Veneto, dove si è ottenuto in breve tempo un’elevata percentuale di bambini ed adolescenti vaccinati, si è assistito ad una rapida diminuzione di casi.
In Europa, pochi paesi raccomandano attivamente a tutta la popolazione la vaccinazione contro la varicella; la maggior parte la promuove per specifici gruppi a rischio. Nel 2010 sono stati registrati 592.681 casi di varicella provenienti da 18 paesi. Il maggior numero di casi si sono verificati in Polonia, Spagna, Repubblica Ceca, Ungheria, Estonia e la Slovenia. È stata maggiormente colpita la fascia di età 1-9 anni.
Nel mondo, Solo alcuni paesi promuovono la vaccinazione contro la varicella. Ogni anno si verificano migliaia di casi in tutto il mondo.
Vaccino
Il vaccino contro la varicella è costituito dal virus vivo ma attenuato, in modo da renderlo incapace di provocare la malattia pur conservando la capacità di stimolare la produzione di anticorpi protettivi. Può essere somministrato dopo i 12 mesi di vita da solo o combinato con il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (vaccino “quadruplo”). In Veneto la vaccinazione contro la varicella è offerta a tutti i nuovi nati, agli adolescenti e agli adulti che non hanno avuto precedentemente la malattia. Il vaccino va somministrato sottocute e sono previste due dosi.
Il vaccino antivaricella non deve essere somministrato nelle seguenti circostanze:
Le circostanze che rendono opportuno rinviare questa vaccinazione sono:
Rischi dovuti alla malattia
Nei paesi come l’Italia, le caratteristiche principali nelle persone immunocompetenti sono:
Le complicanze sono più frequenti nelle persone immunodepresse.
Rischi dovuti al vaccino
Il vaccino è ben tollerato. Gli eventuali effetti collaterali del vaccino singolo sono:
Ha senso rischiare la malattia quando abbiamo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace?
No, perché: