FEBBRE GIALLA

Cos’è?

E’ una malattia virale molto grave, spesso mortale, causata da un virus (appartenente alla famiglia dei Flavivirus) trasmesso tramite una zanzara, del genere Aedes, che punge generalmente durante le ore diurne. La malattia è presente in tutta l’Africa equatoriale e nell’America del Sud, dove la trasmissione può avvenire fino a 2.500 metri di altitudine. I principali cicli della malattia sono quello urbano, nel quale la zanzara trasmette il virus da soggetti infetti a soggetti suscettibili, e quello silvestre, nel quale le zanzare acquisiscono il virus dalle scimmie e poi infettano l’uomo. La malattia si manifesta nella maggior parte dei casi in forma asintomatica (forma abortiva) o con sintomi simili a quelli dell’influenza. In una piccola parte dei casi la malattia si presenta con sintomi più gravi (forma classica) ed è potenzialmente letale. La forma classica presenta 3 fasi:

  1. esordio violento con febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea;
  2. dopo 3-4 gg c’è un periodo di remissione con riduzione di febbre e sintomi. La forma abortiva della febbre gialla guarisce a questo punto;
  3. il 15-25% delle persone infette entra in una fase di "intossicazione" con malattia moderata-severa, ritorno della febbre, ittero, emorragie sia cutanee che interne. I decessi si presentano nel 20% dei casi gravi.

Non esiste una terapia specifica.

 

Impatto sulla popolazione

In Italia, negli anni recenti, non ci sono state notifiche di casi e la possibilità di ammalarsi è conseguente a viaggi in zone endemiche (l'assenza del vettore rende impossibile la diffusione).

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno si manifestano numerose epidemie con circa 200.000 casi. Tra gli Stati dell'Africa centrale e del Sud America più colpiti ci sono Nigeria e Perù. Il 95% di tutti i casi di febbre gialla si verifica in Africa. Il rischio di malattia e di decesso per febbre gialla nel viaggiatore non vaccinato che si rechi in aree endemiche africane è rispettivamente di 1/1.000 e 1/5.000; in Sudamerica il rischio è 10 volte minore.

 

Vaccino

Le misure preventive principali sono la disinfestazione dai vettori, la protezione dai morsi delle zanzare e la vaccinazione. La vaccinazione è obbligatoria in alcuni paesi, il cui elenco è aggiornato periodicamente dall’OMS; tuttavia è raccomandata ai viaggiatori di età ≥ 9 mesi che si recano in tutti i paesi in cui la malattia è presente (si può eseguire dai 6 mesi di età solo se il rischio di esposizione al virus supera il rischio di eventi avversi associati al vaccino). Il vaccino, somministrato per via sottocutanea, in singola somministrazione, è costituito da un ceppo virale vivo ma attenuato in modo da renderlo incapace di provocare la malattia pur conservando la capacità di stimolare la produzione di anticorpi protettivi. La vaccinazione va eseguita almeno 10 giorni prima della partenza e conferisce un’immunità di lunga durata (oltre 10 anni).

 

  • Quando non si deve vaccinare

La vaccinazione non deve essere somministrata ai soggetti che:

  • hanno un grave difetto del sistema immunitario dovuto a malattie o a terapie
  • hanno presentato reazioni allergiche gravi a sostanze contenute nel vaccino, a precedenti somministrazioni dello stesso, e alle proteine dell’uovo.
  • soffrono di miastenia

 

  • Quando si deve rinviare

Queste vaccinazioni come le altre, devono essere temporaneamente rinviate quando:

  • il soggetto presenta una malattia acuta con febbre o turbe generali giudicate clinicamente importanti
  • recente somministrazione di un altro vaccino a base di virus vivi.

 

Rischi dovuti alla malattia

I rischi principali sono:

  • Forme gravi emorragiche: 15-25 casi su 100 che presentano sintomatologia
  • Letalità: superiore a 20 casi su 100 sintomatici (maggiore a 50 casi su 100 sintomatici in corso di epidemia).

 

Rischi dovuti al vaccino

Gli eventuali effetti collaterali sono:

  • dolore, rossore e gonfiore transitori in sede di iniezione: 10 ogni 100 dosi
  • cefalea, nausea, vomito e dolori muscolari: 1 ogni 100 dosi
  • sindrome neutropica e viscerotropica associata al vaccino (sintomi clinici a carico del sistema nervoso ed epatico): 0,4 casi ogni 100.000 dosi (soprattutto nei soggetti con più di 60 anni)
  • manifestazioni allergiche: molto rare.

 

Ha senso rischiare la malattia quando abbiamo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace?

No, perché:

  • la malattia può determinare complicanze molto gravi
  • la letalità è elevata.
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