Clima organizzativo e Benessere aziendale
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La Regione del Veneto ha svolto la prima indagine di clima organizzativo nel 2017, somministrando a tutti i dipendenti delle Aziende ulss (a quel tempo 22) il questionario proposto dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, già utilizzato da altre Regioni, in primis la Toscana.
L’indagine è stata poi replicata nel 2019, con l’obiettivo di creare una sorta di “appuntamento periodico di controllo” di quella macchina che, peraltro, era nel frattempo stata stravolta con l’unificazione delle ex Aziende in 9 Aziende Ulss e 2 Aziende ospedaliere. I risultati di questa indagine avrebbero dovuto dare avvio a un percorso di monitoraggio e valutazione ciclico, con l’individuazione di strategie ad hoc per migliorare il clima organizzativo.
L’avvento della pandemia da Covid-19 ha interrotto bruscamente questo percorso, ma ha anche consolidato quella convinzione che investire nel benessere dei professionisti della salute sia un elemento chiave per un sistema, quello sanitario, che poggia le sue fondamenta proprio sul fattore umano.
Proprio partendo da questa certezza, nel 2022 la Regione del Veneto si è impegnata, prima in Italia nel post-pandemia, a rinnovare la collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna e, tra dicembre 2022 e gennaio 2023, è stata somministrata una nuova indagine di clima organizzativo. Destinatari sono stati 60.172 dipendenti, appartenenti alle 13 Aziende ed Enti del SSR Veneto.
Hanno completato il questionario 27.011 dipendenti (il 44% dei professionisti coinvolti), risultato di cinque punti percentuali superiore rispetto a quello dell’edizione precedente. Azienda Zero ha partecipato all’indagine di clima organizzativo per la prima volta, registrando un tasso di partecipazione del 77%.
Importanti punti di forza emersi dall’analisi dei risultati, oltre alla tendenza positiva nel tasso di partecipazione, sono:
- un senso di appartenenza ad una squadra che ha collaborato per raggiungere obiettivi comuni durante la pandemia;
- competenze e disponibilità dei colleghi;
- il desiderio di continuare a lavorare nella propria azienda.
Analizzati inoltre gli aspetti di maggiore criticità emersi dai risultati del questionario, ciascun Direttore Generale di ciascuna Azienda si è impegnato nell’individuazione di 3 azioni di miglioramento che potessero incidere in modo positivo sul benessere dei dipendenti e fossero coerenti con quanto emerso dall’analisi dei risultati dell'indagine in oggetto.
Le azioni individuate dalle aziende possono essere ricondotte a 5 ambiti principali:
- La valorizzazione delle risorse umane: in queste azioni gli obiettivi possono essere di avvalersi delle competenze dei propri dipendenti a beneficio dei loro colleghi, oppure di investire nella formazione di nuove competenze;
- Il rapporto azienda – dipendenti: attraverso queste azioni l’azienda mira a costruire e/o implementare un rapporto diretto con i propri dipendenti, sia mediante la presa in carico degli stessi, sia favorendo le occasioni di dialogo;
- Il comfort nei luoghi di lavoro: queste azioni rientrano nella volontà delle aziende di fornire soluzioni ai problemi quotidiani dei propri dipendenti, focalizzandosi sugli ostacoli di natura ambientale/di contesto;
- Il benessere fisico: queste azioni originano dalla consapevolezza che occorre investire nel benessere e nella salute dei professionisti, promuovendo stili di vita sani;
- Il rapporto con i propri superiori: in queste azioni l’obiettivo è di migliorare la comunicazione e in generale la relazione tra i professionisti e i relativi responsabili (coordinatori, direttori, ecc.).
Ultimo aggiornamento: 20 Marzo 2025