Guida ai tempi di attesa
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Per “tempo di attesa” si intende il numero di giorni che intercorre tra la data del contatto dell’utente con il centro prenotazioni e la data prenotata (prima data disponibile per effettuare la prestazione).
La Regione del Veneto, in linea con la programmazione nazionale, ha individuato un insieme di circa 100 prestazioni ambulatoriali più significative da monitorare (da ultimo con Deliberazione della Giunta regionale n. 626/2024).
Queste sono definite “prestazioni traccianti”.
L’obiettivo affidato alle aziende ULSS è il rispetto di un tempo di attesa massimo standard per le prestazioni traccianti erogate ai residenti. Tale tempo varia a seconda della classe di priorità indicata dal medico prescrittore:
CLASSE DI PRIORITA' | TEMPISTICA |
Classe U (Urgente) | Entro 24 ore dalla presentazione |
Classe B (breve) | Entro 10 giorni dalla data di prenotazione |
Classe D (differibile) | Entro 30 giorni dalla data di prenotazione |
Classe P (programmata) | Entro 60/90 giorni dalla data di prenotazione, secondo indicazione del medico prescrittore |
La prioritarizzazione delle prestazioni riguarda esclusivamente il primo accesso dell’utente alle strutture dell’azienda ULSS per una certa patologia; tutte le prestazioni successive sono considerate prestazioni “di controllo”, che non rientrano nel sistema della prioritarizzazione, ma vanno assicurate nei tempi di volta in volta stabiliti dagli specialisti che hanno preso in carico il paziente.
Il paziente ha la possibilità di non accettare la prima disponibile proposta, perché preferisce recarsi in un ambulatorio diverso (ad esempio più vicino a casa) o richiede la prestazione in una data diversa, in questi casi i tempi sono comunque monitorati, ma la prestazione esce dal conteggio della performance aziendale.
In conclusione il calcolo della performance avviene sulle prestazioni traccianti “garantite” (prestazioni di primo accesso per i residenti nel territorio dell’ULSS), per le quali l’assistito ha accettato la prima data disponibile.
Note per la lettura dei dati
La percentuale di rispetto dei tempi di attesa previsti è la principale misura della performance relativa ai tempi di attesa, e rappresenta la quota di prestazioni che rispettano il tempo standard relativo alla specifica classe di priorità.
Pertanto una percentuale di rispetto del 90% indica che su 100 prestazioni erogate, 90 sono state erogate entro il tempo standard. Di norma ci si riferisce sempre alle prestazioni “traccianti”, “garantite”, con prima data disponibile accettata dall’assistito. Quindi, ad esempio, una percentuale del 90% in classe P, indica che su 100 prestazioni (primi accessi) erogate a residenti nel territorio dell’ULSS che hanno accettato la prima data disponibile, in 90 casi la prestazione è stata erogata entro i 90 giorni.
Percorsi di tutela:
Nel caso in cui la prestazione di primo accesso secondo la classe di priorità non possa essere garantita nei tempi massimi previsti sin dal momento del contatto con la struttura (prenotazione “sincrona”) , tutte le Aziende attivano "percorsi di tutela" per soddisfare la richiesta del cittadino. In particolare per le prestazioni ambulatoriali deve essere previsto l'inserimento delle stesse in una pre-lista o lista di galleggiamento, per una successiva prenotazione entro i tempi.
L’Azienda Sanitaria deve quindi procedere alla ricerca di ulteriori disponibilità nell'ambito dell’offerta SSR nel più breve tempo possibile, attraverso strumenti di riutilizzo di potenziali posti liberi nelle “agende di presa in carico” o con altre modalità individuate ad hoc. Al termine dell’iter l’azienda ricontatterà l’utente proponendo la prima disponibilità trovata, che comunque non dovrà superare i tempi massimi previsti in relazione al codice di priorità riportato in ricetta.
A tal fine si confermano i seguenti strumenti funzionali al contenimento dei tempi di attesa:
- Implementazione di eventuali strategie di modulazione temporale della produzione attraverso l’utilizzo di strumenti contrattuali (in attuazione dell’art. 52, comma 4, lettera c della Legge 289/2002);
- Identificazione dei Percorsi di garanzia, ovvero percorsi che devono essere attivati dalle Aziende sanitarie con gli erogatori pubblici e privati accreditati, nel caso in cui non possa essere garantita la prestazione richiesta entro i tempi standard indicati dalla normativa
- gestione flessibile delle agende in base al monitoraggio tempestivo delle variazioni del rapporto domanda-offerta, prevedendo anche l’utilizzo del sistema dell’overbooking, sia nell’ambito pubblico che in quello privato accreditato
- gestione delle agende con l’adozione di un sistema di recall, pre-appuntamento, con recupero degli eventuali spazi residui disponibili.
- trasparenza delle modalità di prenotazione dell’attività libero professionale;
- in ultima istanza, possibilità di sospendere l’esercizio della libera professione per i professionisti dell’equipe, nel caso in cui i precedenti strumenti non abbiano fornito l’esito dovuto.
Nel caso in cui il sistema non riesca comunque a soddisfare, in regime istituzionale, le richieste di prenotazione nei tempi previsti, l’azienda, qualora richiesto dal cittadino, dovrà applicare il dettato normativo del D Lgs. 124/98, art. 30 comma 10, che prevede l’accesso alla Libera Professione intramoenia con il semplice pagamento del ticket da parte dell’utente, previa autorizzazione dell’Azienda.
Nel Piano attuativo aziendale dovranno essere specificate le modalità con cui l’Azienda intende attivare il percorso di tutela.
Ambito di garanzia territoriale
Si definisce "ambito di garanzia territoriale" il bacino territoriale minimo entro il quale deve essere soddisfatta la domanda di prestazioni entro i tempi massimi previsti.
Ciascuna Azienda territoriale deve essere in grado di dimensionare la propria offerta al fine di soddisfare la domanda espressa, entro i tempi massimi definiti dalla priorità indicata. L’obiettivo è quello di assicurare la massima prossimità possibile all’utenza nell’erogazione delle prestazioni, considerando nel contempo la qualita’ e la sicurezza delle prestazioni erogate nonché la migliore allocazione delle risorse e la sostenibilita’ economica del sistema nel suo complesso.
L’individuazione dei bacini territoriali di garanzia, dipende principalmente da:
- dimensionamento dell’offerta e della sua distribuzione
- dimensionamento delle risorse presenti/dedicate ai diversi punti di erogazione
- dimensionamento della domanda
- presenza di diversi erogatori, sia pubblici sia privati accreditati
- livello di complessità della prestazione (basso, medio, alto, altissimo)
Le Aziende utilizzeranno i suddetti criteri, che hanno carattere indicativo e non esaustivo, nella definizione degli ambiti di garanzia per ogni prestazione oggetto di monitoraggio (Allegato 1).
A tale scopo ogni Azienda Ulss considera in ciascun ambito territoriale l’insieme unitario delle risorse disponibili: territoriali, ospedaliere e del privato convenzionato. L’ambito territoriale minimo entro il quale deve essere soddisfatta la domanda di prestazioni si identifica, di norma, con il Distretto. Per alcune prestazioni, in considerazione dell’offerta disponibile, ogni singola Azienda deve definire un ambito geografico di garanzia assicurato attraverso la formalizzazione di reti cliniche dell'offerta specialistica, definite assumendo un bacino erogativo di riferimento, tenuto conto anche delle caratteristiche oro-geografiche territoriali. In tali ambiti i tempi massimi di attesa devono essere garantiti da ciascuna Azienda Ulss attraverso l'insieme degli erogatori, incluse le Aziende Ospedaliera-Universitaria di riferimento, laddove questa insista nel bacino identificato.
Qualora l’assistito scelga liberamente di prenotare la prestazione presso una struttura, rinunciando alla prima disponibilità offerta nell'ambito del bacino di garanzia e nel rispetto dei tempi di attesa definiti dalla priorità della prescrizione, la garanzia decade e la prestazione viene codificata come G2 (garantita 2).
Le Aziende Ulss, qualora l’organizzazione al proprio interno venga modificata, sono tenute a rivedere gli ambiti di garanzia territoriali e a pubblicarli nel proprio sito Aziendale nella sezione “Amministrazione trasparente”, nonché trasmetterli alla Direzione della Programmazione Sanitaria.
Ultimo aggiornamento: 12 Marzo 2025