Misura Reddito Inclusione Attiva

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Reddito Inclusione Attiva (R.I.A.)

La Misura regionale di contrasto alla povertà, Reddito di Inclusione Attiva (R.I.A.), è una misura regionale per il contrasto alla povertà finalizzata all’inclusione attiva di persone prese in carico dai Servizi Sociali territoriali in collaborazione con una rete di soggetti partner pubblici e privati. 

Giunta ormai alla undicesima edizione (rif. norm. DGR n. 1309/2024), è diventata un modello di riferimento per molti territori. Negli anni ha subito cambiamenti dovuti alla trasformazione dei bisogni della società, sviluppandosi e adattandosi in base all’evolversi delle esigenze dei territori e considerando la povertà nella sua multidimensionalità. 


La misura prevede i seguenti ambiti di intervento:

 

RIA di Sostegno

Si rivolge a persone in condizioni di fragilità personale o in situazione di disagio sociale, non immediatamente collocabili nel mondo del lavoro o in situazione di disagio sociale, con l’obiettivo di favorirne la socializzazione o risocializzazione. Il progetto personalizzato consiste nell’erogazione di contributi economici a sostegno del reddito, finalizzati alla attivazione personale e sociale dei beneficiari, a fronte della partecipazione in qualità di volontari, ad un percorso di alcuni mesi all’interno di enti pubblici, del Terzo Settore e anche attraverso l’attivazione di Tirocini di inclusione sociale (DGR n. 631/2023). 


RIA di Inserimento 

Si rivolge  a persone con discrete capacità lavorative attive, o riattivabili. Questo percorso prevede un tirocinio di inserimento/reinserimento lavorativo e/o percorsi formativi di vario tipo.
La misura, attraverso i percorsi di Sostegno e di Inserimento, si propone le seguenti finalità:

  • promuovere e sostenere percorsi di recupero, reinserimento sociale e autonomia di persone in stato di marginalità ed esclusione sociale;
  • consolidare la rete territoriale di agenzie del pubblico e del privato sociale impegnate nel reinserimento sociale e lavorativo di soggetti in situazione di emarginazione e fragilità;
  • favorire una gestione integrata delle politiche di inclusione sociale a favore di cittadini svantaggiati e consolidare la rete tra i servizi pubblici e i soggetti afferenti al mondo del privato sociale valorizzandone le competenze;
  • supportare e valorizzare le associazioni e le cooperative sociali che operano nel territorio;
  • sperimentare forme di sostegno al reddito che superino una logica assistenzialistica e favoriscano la capacità della persona di valorizzare le proprie potenzialità, promuovendo un modello di welfare di comunità;

Sostegno all’abitare (S.o.A.)

Nel corso dell’annualità 2019-2020, con DGR n. 1106/2019, a fianco del R.I.A., con la consapevolezza delle difficoltà abitative legate anche al mantenimento e al pagamento delle bollette, è stata introdotta anche la misura del Sostegno all’Abitare (So.A.) al fine di poter cogliere al meglio la complessità della situazione socio economica e la multidimensionalità della povertà di persone e famiglie prese in carico dai Servizi Sociali.
Il So.A. consiste nell’adozione di un progetto di attivazione sociale che prevede l’erogazione di contributi economici per il sostegno di spese riferite alla casa di abitazione, quali ad esempio: affitto, mutuo, spese condominiali, spese di manutenzione, ecc.

Con l'obiettivo di offrire un sostegno utile a prevenire l’instaurarsi di crisi abitative e problematiche tali da tradursi nell’attivazione di procedimenti giudiziari.
un lavoro di rete nel territorio e l’accompagnamento della persona verso l’uscita dallo stato di bisogno abitativo (ad es. affiancamento di un operatore per ricerca nel territorio di soluzione abitative o aiuto nella compilazione bandi ERP).
La misura include inoltre azioni finalizzate al sostegno abitativo definite e attivate con la rete dei diversi attori del territorio (agenzie immobiliari, ETS, ecc..), anche nell’ambito della collaborazione con il servizio Pronto Intervento Sociale, come per esempio: inserimenti temporanei presso B&B e piccole pensioni. Lo scopo è quello di prevenire ed evitare situazioni che potrebbero sfociare nella marginalità estrema.

Povertà Minorile

E' un intervento che si rivolge a nuclei familiari con minori di età compresa fra i 3 e i 17 anni per interventi finalizzati all’inclusione di minori in difficoltà, mirando a contrastare situazioni di marginalità e promuovendo stili di vita sani ed attivi.

Gli interventi possono prevedere la realizzazione di interventi/progetti anche di carattere innovativo o ad integrazione di progettualità già in essere, che possono interessare una delle seguenti attività: ludoteca; integrazioni rette (mensa, scuola ecc.); gite scolastiche; centri estivi; dopo-scuola; accesso ad attività e strutture sportive; attività/laboratori culturali; spese non riconosciute dal SSN e non rientranti nei LEA; pet-therapy; mediazione culturale; sostegno didattico a distanza/ripetizioni scolastiche, dispositivi digitali e di connessioni e altre attività di carattere educativo.
La azioni si caratterizzano per la loro flessibilità anche nelle situazioni di emergenza e prediligono la modalità del lavoro di rete. Si pensi per esempio alla collaborazione con la scuola o con altri soggetti del territorio.

Si tratta di interventi che devono avere carattere innovativo e utilizzare la modalità del lavoro di rete. Tali attività dovranno inoltre avere una dimensione sovra comunale, poichè rispondono a bisogni trasversali a più comuni.

Ultimo aggiornamento: 04 Luglio 2025

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